
“HeART of Gaza” restituisce le emozioni profonde di questi giovani artisti: i sogni spezzati, le paure, i traumi, ma anche il desiderio di un futuro migliore. Da oltre 19 mesi vivono sotto bombardamenti continui, hanno perso la casa, gli affetti, la possibilità di andare a scuola. Alcuni, purtroppo, non ci sono più. Tutti condividono la perdita dei diritti fondamentali: istruzione, sicurezza sanitaria e alimentare, protezione.
Dall’inizio di questo ultimo assedio, Gaza ha subito una devastazione senza precedenti. Un recente report a cura dell’OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari) riporta che i morti accertati a Gaza dal 8 ottobre 2023 al 14 maggio 2025 sono quasi 53.000. Oltre il 30% sono bambini. I feriti accertati sono oltre 119.000.
In questo drammatico contesto è nato “HeART of Gaza” che non è solo una mostra, ma un grido silenzioso che chiede di essere ascoltato. Un invito a guardare il mondo con gli occhi di chi, nonostante il genocidio in corso, non ha smesso di sorridere e sognare.
Tutto ha avuto inizio da una connessione umana straordinaria: uno scambio di messaggi su WhatsApp tra Féile Butler in Irlanda e Mohammed Timraz a Deir Al Balah, nel cuore di Gaza. Da questa amicizia è germogliato un progetto artistico che utilizza il linguaggio universale dell’arte. Un progetto che oggi si è trasformato in un movimento globale, capace di portare all’attenzione del mondo la realtà quotidiana dei più vulnerabili, i bambini intrappolati in una crisi senza fine.
Oltre a promuovere “HeART of Gaza”, Mohammed Timraz continua a sostenere la sua comunità con distribuzioni di viveri, acqua potabile, medicinali e tende per le famiglie sfollate. La sua “Tenda degli Artisti” è uno spazio di libertà, dove i bambini possono disegnare, raccontarsi ed esprimere la propria forza interiore. È in questo luogo che sono nati i disegni esposti nella mostra, testimonianze commoventi di una quotidianità segnata da traumi, speranze e resistenza.
Presentazione Mohammed Timraz
Ogni minuto, la vita viene stravolta a causa del conflitto, e perdiamo parenti, amici e vicini. In qualsiasi momento, potremmo essere i prossimi, perché attualmente non c’è un luogo sicuro a Gaza.
Dall’inizio della guerra, molte persone hanno scelto di pagare cifre significative per salvare sé stessi e le proprie famiglie lasciando Gaza per luoghi più sicuri. Rispetto la loro decisione, perché la vita è preziosa. Tuttavia, ho deciso di restare a Gaza e lavorare su una campagna chiamata “Non Siamo Soli”. Abbiamo formato un team per aiutare la mia famiglia, altre famiglie e gli sfollati che stanno soffrendo dal secondo mese di guerra.
Abbiamo portato a termine con successo diverse attività, come la distribuzione di pacchi alimentari, la fornitura di acqua potabile, l’offerta di aiuti finanziari, la distribuzione di tende e l’organizzazione di attività ricreative per bambini. Inoltre, abbiamo ideato una mostra d’arte dedicata ai bambini di Gaza, con l’obiettivo di trasmettere le loro esperienze al resto del mondo.
I bambini esprimono i loro sentimenti e le loro esperienze attraverso l’arte. Abbiamo organizzato diverse sessioni in cui i bambini hanno creato dipinti, e questa mostra è un omaggio a loro. Comprende oltre 40 opere artistiche realizzate da bambini di età compresa tra i 3 e i 17 anni, alcuni dei quali hanno perso le loro case, i loro cari o entrambi. Continuiamo a condurre laboratori d’arte per i bambini nella tenda dell’artista che abbiamo allestito.
Infine, speriamo che possiate considerare l’idea di fare una donazione e di sostenere la nostra campagna per mantenere queste attività in corso, nonostante le difficili circostanze che affrontiamo. Ancora una volta, grazie a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a questa mostra.
Presentazione Féile Butler
Poco dopo l’inizio del genocidio, il mio Instagram (@feile_illustrator) si è riempito di contenuti sulla Palestina. È così che Mohammed mi ha trovata e abbiamo iniziato a parlare. Con il passare del tempo, abbiamo condiviso sempre di più sulle nostre vite, le nostre famiglie e i nostri amici.
Un giorno, ho chiesto a mia figlia di inviare qualche disegno ai nipoti di Mohammed per tirarli su di morale. Lo hanno adorato.
Non è passato molto tempo prima che WhatsApp si riempisse di creatività che volava in entrambe le direzioni.
All’inizio, i soggetti erano piuttosto comuni – una giornata in spiaggia, una torta di compleanno. Poi sono arrivati due disegni che mi hanno lasciata senza parole. Gli artisti avevano 7 e 3 anni. Ho capito che questo sguardo intimo sulla vita delle vittime più vulnerabili e senza voce di questo genocidio doveva essere condiviso con il mondo.
L’ho detto a Mohammed: dobbiamo organizzare una mostra d’arte. E così abbiamo fatto. Sono passate poco più di quattro settimane dal primo messaggio all’inaugurazione in una galleria a Sligo. È stato intenso!
Ma che esperienza positiva, sia per il team a Gaza – con Mohammed, Qamar, Misk e Hassan – sia in Irlanda, con me, Fia, Caoimhe e Clíona, e con il fantastico supporto delle North West Mothers for Social Justice. Da questo progetto è nato la Tenda degli Artisti, uno spazio dedicato ai laboratori d’arte per bambini nel cuore di Gaza.
A Sligo, i bambini hanno disegnato le loro risposte a ciò che hanno visto. Queste opere saranno inviate a Gaza, dando vita a una conversazione viva e bidirezionale, senza barriere di lingua o confini. Quando il nostro primo laboratorio è iniziato, ho inviato una foto a Mohammed. Pochi secondi dopo, lui mi ha mandato una foto con il laboratorio che stavano facendo loro. La sincronia era straordinaria! Bambini a Sligo e Deir al Balah stavano creando arte insieme, nello stesso momento.
Mohammed e io speriamo che “HeART of Gaza” vi emozioni.
E se vi emoziona, speriamo che agiate per porre fine a questo genocidio!
Link per donazioni: https://chuffed.org/project/128384-heart-of-gaza?fbclid=PAZXh0bgNhZW0CMTEAAadqKJbaTwJuI0EZ8TernYwXw8VKwzg6vqFK9-p2L9SvzH6JJ32bNSKPEnbKNQ_aem_Wj4JmfAsCibDjDI0t2NVkg
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