POLVERE DI FATA. STORIE MAGICHE

AA.VV., a cura di Ăśnver Alibey

Kaba Edizioni (2026)

L’atmosfera generale dei 7 racconti è anticipata dalla signora Meraviglia, fata casalinga che mentre svolge le faccende domestiche, sparge per il mondo la sua polvere magica, la quale, quando arriva da una scrittrice o scrittore, ispira a scrivere una novella di magie. Così i vari protagonisti, persone fatate o persone comuni soggette a fatagione, hanno più o meno a che fare con faccende o ruoli o emozioni della normalità quotidiana degli adolescenti: la fatina Maste si aspetta un bacio dall’amico Gwin, Aurora e Luca in gita scolastica fanno gli scapestrati, il pipistrello Hally ha una passione da teenagers per i vampiri, Roni è il classico ragazzino iperdisordinato…  Ma questo è il bello del libro: mentre fa un quasi giro del mondo con fate e magie – perché ogni racconto è di un autore di un differente paese, dalla Finlandia al Brasile – ci porge ritratti di ragazzi che non solo assomigliano moltissimo ai ragazzi della nostra realtà, ma che si assomigliano moltissimo anche tra loro, nei sogni, nei difetti, nei desideri, nelle imprudenze, nelle esperienze di crescita. E in ambienti che, nonostante le differentissime dislocazioni – dai boschi lapponi alla classe turca – sono equivalenti; con adulti che, magici o no, mostrano una comune preoccupazione di cura, un’attenzione comune affettuosa verso ragazzi, la cui vera magia, sotto sotto, è la loro fantasia, il loro desiderio di aprirsi a nuove conoscenze, nuove esperienze. Quasi a suggerire quello che dovrebbe essere davvero il naturale sentimento dei giovani che vivono in questo nostro tempo e mondo globale: tutto il mondo è paese. Vecchio, vecchissimo detto, che mai come oggi è foriero di speranza per il futuro. Importante poi, nella seconda parte del libro, la traduzione di tutto il narrato in inglese: che non solo si offre alla scuola come simpatico ed utile strumento didattico, ma ancora di più, comunicando in una unica forma linguistica per tutti i lettori dei vari paesi in cui il libro arriverà, costruisce oggettivamente un girotondo felice dello stesso colore giovane, come quello di Matisse.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *