SENEGAL FAMILIARE

Laura Ricci

Robin Editore (2026)

Un libro che apre soprattutto al significato del viaggio.

Viaggio per abbandonare il consueto: per lasciare il letto, la casa, la patria, la lingua e, varcando frontiere, liberare altri diversi strati di me: talvolta per approfondire il silenzio e fare vuoto e, sconosciuta tra sconosciuti, saggiare meglio chi sono e cosa voglio. Viaggio per affinare l’umiltà e, nessuno tra altri nessuno, granello infinitesimale del tutto, ridimensionare il mio posto nel mondo.

Questa premessa include tante vie di conoscenza e apertura all’incontro. L’opera, tuttavia, ne spalanca un’altra magnifica che, oltre al suo carattere autobiografico, ha un’energia politica esemplare. Laura Ricci narra l’origine di questo viaggio: Demba, un giovane senegalese conosciuto per strada poco prima del Covid, venditore di braccialetti. L’incontro casuale e gentile con questo ragazzo, due parole scambiate con calore e gratuità si sono fatte nei giorni, nelle settimane un filo di bellezza relazionale al punto di divenire ponte lucente: per lui la sua maman blanche, per lei il figlio adottivo guida per le terre lontanissime del Senegal. È laggiù, in piena Africa, che questa narrazione ci porta tra specchi storici e geografici, culturali, sociali e di vita quotidiana nelle trame dell’accoglienza calda, tollerante, pacifica, colorata. Avventure, epifanie, scoperte.

Laura Ricci è poeta, narratrice, traduttrice, sensibilmente impegnata a diffondere cultura con attenzione centrata al femminile, fondatrice dell’Associazione Il Filo di Eloisa, rivela qui la luce dell’Africa. Di più, un modo di vivere con intelligenza e cuore. Con quell’intelligenza del cuore che riesce a sfondare retoriche, stereotipie, pregiudizi e scrive il mondo che incontra.

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