In un tempo in cui odio, morte e distruzione riempiono le pagine dei giornali, dei social, mobilitando piazze e folle, provocando scioperi, discussioni e disordini, ci coglie spesso una profonda frustrazione e un senso di paura, forse.
Ci chiediamo cosa fare, gridiamo a gran voce lo sgomento, desideriamo il cambiamento ma noi possiamo e dobbiamo essere il cambiamento, nel nostro quotidiano, nel nostro lavorio interiore, nel nostro dialogo con il mondo che ci circonda.
Dall’io a un tu al noi, capitiniano concetto della vita, la costruzione della pace parte da me, da te, dal mio e dal tuo agire, lì dove spesso nessuno e nessuna ci vede, dove non c’è gloria, appagamento, risultati eclatanti, folle in delirio, compagni e compagne, gruppi, appartenenze o acclamazioni ma solo tanto, intenso, sfiancante, faticoso e sfidante lavoro, nell’ordinario che è già, anche solo per questo. più che straordinario.

Raffaella Polverini

Graziella Proto è un’attivista italiana coinvolta nella lotta contro la mafia.

La sua carriera scolastica e universitaria è stata caratterizzata da un forte impegno sociale e politico. Decisivo, nelle sue scelte lavorative, è stato il suo incontro con Giuseppe Fava, giornalista che con la sua rivista I Siciliani ha contrastato la mafia e le sue diramazioni.

Numerosi sono stati i progetti che hanno portato insieme nelle scuole fino alla prematura scomparsa di Fava, ucciso dalla mafia la mattina del 5 gennaio 1984. Il giorno successivo Graziella Proto ha scelto di continuare il prezioso lavoro di Fava nella redazione de I siciliani, iniziando così la sua carriera giornalistica. Sfortunatamente, a causa delle poche risorse finanziare, la rivista è stata costretta a chiudere.

Nel 2006, grazie ad un contributo dell’editoria femminile, Proto ha fondato la rivista Casablanca edizioni Le siciliane, prima rivista antimafia diretta da una donna. Nell’ottobre del 2007 è stata inserita, unica donna, tra i giornalisti minacciati dalla mafia.

La sede del periodico è stata un vero e proprio centro di incontro per lo scambio di idee, piena di giovani. Venduto per soli due anni in edizione cartacea a causa forse della mancata pubblicità, anche istituzionale, è ora disponibile solo nell’edizione online http://www.lesiciliane.org/.

“È stato lavoro lungo, complesso e faticoso. Rispetto a un uomo ho dovuto lavorare almeno il doppio sia per le inchieste che pubblicavo ogni mese, sia per il lavoro che la gestione richiedeva in termini di amministrazione e programmazione.”

Un’operatrice dell’informazione libera. Da biologa a giornalista antimafia. La collaborazione con Pippo Fava

Hai mai avuto paura? Le inchieste e gli atti intimidatori

La famiglia, i debiti e il processo

Il lavoro di giornalista, le inchieste e le carie del sistema. La nascita de Le Siciliane

Una redazione tutta al femminile. Una rivista digitale ad ampia diffusione

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