
Da quale premessa muoviamo per affrontare un tema così ampio quale quello della scienza per la pace? In primis dall’etica intellettuale e del lavoro, dall’onestà e sincerità delle nostre affermazioni scientifiche e dalla promessa preziosa di imparare a riconoscere gli eventuali errori.
Altro aspetto che mi preme ricordare è la necessità, in ogni campo del vivere, di imparare a fare comunità, anche e soprattutto attraverso approcci interdisciplinari, per crescere insieme ed affrontare con più strumenti la complessità dell’oggi e perseguire la conoscenza evitando steccati tra cultura scientifica ed umanistica (1).
In questo cambiamento d’epoca, come è stato definito da Papa Francesco, in cui spesso sembra che non vi siano bussole capaci di orientare il cammino, esiste comunque, come per gli antichi Greci, la capacità di navigare in mare aperto raggiungendo le sponde cercate o solo immaginate, affidandosi alla stella polare della conoscenza e del senso di appartenenza che, con coesione e rispetto, riesce a farsi comunità per ognuno e per tutti (2).
Il Cambiamento d’epoca ci mette di fronte a: operazioni militari speciali, incerti equilibri politici ed economici, nuove forme di conflitto, nuove forme di povertà, anche culturale che vedono come “vittime” soprattutto i giovani e le donne e, nel contempo, a massicce innovazioni in campo scientifico e tecnologico.
In che modo la scienza può contribuire a creare in questo tempo una nuova cultura di pace capace di ampliare gli orizzonti e contemporaneamente proteggere dalle sofferenze, vincere il bisogno, per approdare ad interventi concreti che portino a cercare di superare le innumerevoli contraddizioni che caratterizzano il nuovo millennio?
Intanto diventa importante distinguere tra scienza e tecnologia che sebbene indissolubilmente legate rappresentano due aspetti diversi del sapere in quanto la prima indaga i fenomeni naturali, il sapere “più astratto”, mentre la seconda utilizza le conoscenze scientifiche per creare beni o migliorare prodotti a disposizione dell’uomo. Quindi è la scienza che dovrebbe orientare la tecnologia e non viceversa (3).
La scienza deve sempre di più fornire risposte adatte al nostro tempo e al futuro attraverso profonde riflessioni con lo scopo di affermare sempre di più il metodo scientifico e promuovere la conoscenza per innovare e per costruire insieme, nella convinzione che la cultura e la conoscenza non possono che promuovere la Pace.
Pace, sostenibilità e inclusione rappresentano anche i valori sui quali in questi anni abbiamo voluto indirizzare e concentrare l’azione di UniTE.
In un contesto mondiale nel quale l’Europa a volte risulta marginale, con limitate risorse naturali e senilizzazione della popolazione, è necessario che la parola pace, rimettendo al centro la persona umana, risuoni forte in modo da riaffermare quell’umanesimo europeo fondato sul diritto all’esistenza e alla conoscenza della realtà, senza la quale risulta difficile scegliere tra il bene e il male.
In questa direzione abbiamo aderito a RUniPace (4), la rete delle Università per la Pace nata in ambito CRUI e, grazie ad una iniziativa dell’Università di Perugia, con altri Atenei del Centro/sud, abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione con il comitato promotore della “Marcia per la Pace Perugia-Assisi” (5). Forse, primi in Italia, abbiamo firmato un protocollo di intesa con Rondine “Cittadella della Pace” per promuovere iniziative formative comuni e dare la possibilità agli studenti medi che seguono il percorso “4° anno Rondine” di iscriversi gratuitamente al primo anno di uno dei nostri Corsi di Laurea. Rondine Cittadella della Pace è un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto (6). L’obiettivo è contribuire a un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire i conflitti, in modo positivo. Rondine nasce in un borgo medievale toscano a pochi chilometri da Arezzo, in Italia: qui si strutturano i principali progetti per l’educazione e la formazione. Il progetto che dà origine e ispirazione a Rondine è lo Studentato Internazionale – World House, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti e li aiuta a scoprire la persona nel proprio nemico, attraverso il lavoro difficile e sorprendente della convivenza quotidiana.
Ritornando alla parola Pace e riannodando i fili della storia, risulta evidente come spesso la volontà di conquistare e controllare nuovi territori sia stato il motivo per il quale sono nate le guerre e le migrazioni. L’ambiente devastato, conseguente ai conflitti, mette in moto flussi di persone alla ricerca di futuro, di pace e di inclusione.
Dando al termine pace però non solo il significato di assenza di conflitti, ma anche quello che rimanda al rapporto dell’uomo con sé stesso, con gli altri e con la natura, bisogna sottolineare che alla base di tutto ciò ci devono essere atti individuali e collettivi che portino le persone a vivere in ambienti che rispettino le diversità e che permettano la crescita economica con modalità sostenibili.
Tutti i report sull’ambiente invece sottolineano come il nostro Pianeta sia ormai arrivato ad un punto molto critico, e ognuno di noi ha in mente le immagini che rimandano a questa situazione, a tale scopo sono stati introdotti dei cambiamenti anche nella nostra carta costituzionale ravvisando la necessità che l’economia tenga conto della sostenibilità.
Abbiamo a che fare con il futuro e quindi non possiamo guardare solo ciò che avviene qui e ora; dobbiamo essere consapevoli che ci si chiede uno sforzo maggiore, saper immaginare come saremo e come vogliamo raggiungere quei traguardi e quelle sfide che la complessità dell’oggi ci pone davanti. Elementi indispensabili di questo percorso sono la passione, la voglia di essere utili agli altri e il rispetto dei diritti di ognuno. I diritti però diventano tali in ragione della capacità di compiere i propri doveri, senza remore e ritrosie e con la convinzione di essere tasselli fondamentali per il funzionamento dell’insieme.
Come ci ricorda Ivano Dionigi (7) “L’Università non stampa moneta, non crea lavoro, non garantisce felicità, ma si pone come il luogo naturale, forse unico, in cui adulti e giovani insieme possono sperimentare questa triplice alleanza” nella convinzione, inoltre, che la pace è cultura e conoscenza e la cultura e la conoscenza devono sempre promuovere la pace.
BIBLIOGRAFIA
- Epinoza F., Università e pace. Pisa, University Press, ISBN 9788833396859. 2022.
- Tondini D., Bettini E., Atti del I Meeting Internazionale “La Scienza per la Pace”. Roma, Libreria Editrice Vaticana. ISBN 8826607249. 2022.
- Tondini D., Bettini E., Atti del II Meeting Internazionale “La Scienza per la Pace -Nuovi discepoli della conoscenza. Il metodo scientifico nel cambiamento d’epoca”. Savona, Nuova Editoriale Romani. ISBN 979-12-815531-4-9. 2024
- Dionigi I., UNIVERSITÀ PERCHÉ, UNIVERSITÀ PER CHI. Lectio Magistralis Università Statale di Milano. 2021.
Dino Mastrocola
Rettore Emerito Università degli Studi di Teramo
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