Ricevo da Valentina Cappi, dell’Università di Bologna, questo libro interessante e provocatorio.
Il punto di partenza è Antropocene, quell’inizio di una nuova era descritta da Paul Crutzen, nobel per la chimica nel 2000, e caratterizzata dall’impronta umana che ha cambiato in modo radicale la Terra, la sua fisionomia, la sua struttura.
Ricordo un documentario al MAST di Bologna dedicato all’Antropocene: straordinarie, perturbanti immagini di Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier a testimoniare i mutamenti, non solo dell’aspetto, ma delle funzioni naturali.
Nel libro Valentina Cappi approfondisce in modo puntuale tutti i problemi che questa trasformazione porta con sé, fino a prendere nomi più specifici come Capitalocene, Plasticene, Pirocene, Plantationocene… per indicarne gli ambiti. Si sofferma sulle quattro grandi transizioni che il pianeta Terra ha subito: La nascita dell’agricoltura, la colonizzazione europea, la Rivoluzione Industriale di fine Settecento e la grande Accelerazione dopo la seconda guerra mondiale. Non si tratta però soltanto di trasformazione dell’ambiente, ma “se l’Altro è soprattutto l’ambiente, prima di farsi carico di questa separazione, l’Occidente ha identificato una serie di altri dei quali non ha riconosciuto la pluralità di mondi e modi di concepire la vita, e ai quali tuttora riconosce differenzialmente l’attributo di umanità e ‘il diritto di avere dei diritti’, soprattutto per quanto riguarda il diritto alla mobilità umana”.

Quattro gli ‘altrove’ esaminati diffusamente nel libro: l’Europa, il continente africano, i paesaggi di confine e la Terra trasformata dai cambiamenti climatici. In ognuno dei capitoli si incontra un approfondimento puntuale che aiuta a uscire dalle logiche della vulgata su questi argomenti e mostra sfaccettature che attingono ad uno studio accurato, a molteplici letture, alle più recenti teorie, oltre che alla conoscenza di leggi e documenti. Anche i riferimenti al cinema e alla letteratura costituiscono materia di indagine e di riflessione che ci vengono sollecitate inoltre dalla ricca bibliografia.

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