Nella Roveri

Vivo nel paese in cui sono nata: un lembo di terra, di campagna, accostato all’argine del Po. Mi sono laureata in filosofia in anni lontani, ho vissuto in Brasile, ho insegnato e cercato di conciliare il lavoro con l’interesse per i popoli del mondo e le loro storie. Mi piace riflettere sulle scritture di pensatrici, nomi antichi sepolti nella storia o presenti nel mondo contemporaneo, che sanno esprimere sapienza; cerco di portarle alla luce, di percorrere le loro strade insieme ad altre donne; medito sulle loro scelte mentre rovisto con le mani nella terra. Amo le piante, le curo, le moltiplico e ne scovo i germogli, facendo festa alla pioggia di primavera, alle brume autunnali e ai rigori dell’inverno. Le difendo dall’arsura che schiaccia e dal biancore dell’estate che aspetto passi in fretta.

Bibliografia di Nella Roveri

PER Giulia Perroni

Libri Poesia

UN LUTTO INSOLITO

Libri

L’ARIA DELLA LIBERTÀ. L’ITALIA DI PIERO CALAMANDREI

Libri

UNA COSA FINALMENTE LIETA. SCRITTI CIVILI E DISCORSI POLITICI

Libri

SIMON

Libri

Alexandra David-Néel

Memoria

VIAGGIO TRA ERITREA ED ETIOPIA

Zoom

IL NOME

Zoom

Fabrizia Ramondino, MODI PER SOPRAVVIVERE

Libri Società

Jacques Fux, EREDITÀ

Libri

Paola Cavallari, TARDI TI HO AMATO

Libri Poesia

OPPORSI AL DISASTRO. IN RICORDO DI Bruno Segre

Zoom

PER Giulia Perroni

È arrivato in questi giorni un libretto con una dedica per me. Lo manda Giulia Perroni che venne al Festivaletteratura a Mantova diversi anni fa e che ho avuto il piacere di conoscere e l’onore di presentare. Mi scrive perché conosce il mio legame con la Sicilia e la sua straordinaria ricchezza di scrittura in poesia e in prosa.Si tratta di un libro agile e incantevole, un poemetto, Cantastorie, edito da Edizioni Progetto Cultura, diviso in tre sezioni e dipanato prevalentemente in settenari che, ancora una volta, ha al centro la Sicilia. In questo caso un piccolo paese in cima ai Nebrodi, denominato proprio ‘perla dei Nebrodi’, Naso. A correre lungo le pagine è la memoria di una signora, evocata fin dalla copertina che riproduce la Dama con ventaglio di Gustav Klimt, elegantissima e distante.D’altra parte la Sicilia è, come diceva Goethe, ‘la chiave di tutto’; senza vedere la Sicilia non si può conoscere l’Italia e Giulia Perroni già l’aveva mostrata nella sua storia e nella sua natura, con abbacinante virtù d’illuminazione e lunga ombra d’arcano nel libro Tre vulcani e la neve, edito da Manni nel 2012. Tutta la presenza della grande poesia e della grande prosa non è mai distante dai suoi versi, come non lo è la storia: Milazzo, il luogo di nascita, e Naso il paese della madre a cui Giulia bambina ritorna per ogni festa nella casa del nonno.Da tempo trasferita a Roma, vive al Gianicolo, il quartiere caro a Pasolini, Caproni, Gadda e ad Attilio Bertolucci che scrisse la partecipata prefazione a La libertà negata (il primo volume di poesie di Giulia Perroni che uscì nel 1986 per i tipi del Ventaglio). A Roma ha fondato con il marito Luigi Celi, poeta e saggista, il circolo culturale Aleph a Trastevere.Dall’esordio, su “Nuovi Argomenti” nel 1977, ad oggi, le raccolte poetiche sono molteplici:La libertà negata, Il ventaglio, 1986.L’altro, silloge poetica con cui vince il premio Montale per gli inediti nel 1991 e che esce nei 7 poeti del premio Montale, nel 1992, da Scheiwiller.Nell’arco di un decennio escono da Campanotto Il grido e il canto, 1993, La musica e il nulla, 1996, La neve sui tetti, 1999, La cognizione del sublime, 2001, dedicata all’amica Giorgia Stecher, Stelle in giardino, 204 haiku del 2002 e, infine, Dall’immobile tempo, 2004.Vince il premio Cordici per la poesia mistica e religiosa nel 2006 e, nel 2009 esce Lo scoiattolo e l’ermellino, nelle Edizioni del Leone.Poi La scommessa dell’infinito, edito da Passigli che raccoglie tutte le poesie dal 1986 al 2009, Tre vulcani e la neve, uscito per Manni nel 2012 e, nel 2015, ancora per Passigli, La tribù dell’eclisse.Diverse sue liriche sono state musicate da musicisti dell’Accademia di Santa Cecilia e portate in tournèe e, in questo intreccio di musica e poesia, si deve a Giulia Perroni, alla sua lettura e alla sua gestione del teatro Cavalieri di Roma, la diffusione in Italia di Anima dell’acqua di Kikuo Takano nella versione della traduttrice, musicologa e soprano Jasuko Matsumoto. Della vicinanza all’opera di Takano sono testimoni le sue prove in forma di haiku e la sua attenzione al modo orientale nell’esprimere la poesia e la vicinanza tra conoscenza, esperienza e scrittura. La raccolta del 2002, Stelle in giardino, ci offre una gamma estesa di questi percorsi. E da qui è possibile introdurre uno dei temi che possiamo tentare di nominare, scegliendo tra i tantissimi presenti nella poesia di Giulia Perroni, il tema spirituale, o la ricerca e l’indugio su aspetti della vita e dell’esperienza quotidiana che hanno a che fare con la speranza, il sacro, l’attesa, l’alterità e spesso anche il faccia a faccia diretto con Dio:

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