Apriamo questo Zoom di CartaVetro con una riflessione interamente dedicata a un’area geografica poco nota, poco descritta e sulla quale è difficile trovare elementi di approfondimento: Eritrea ed Etiopia.
L’intento è quello di lasciare qualche suggestione che alimenti desiderio di conoscenza.
Prendere la parola su una storia che attraversa secoli e vede il colonialismo italiano piegarne il volto attraverso crimini efferati, è complicato e comporta estrema attenzione.
Negli ultimi cinquant’anni poi la nazione che già Erodoto lodava come uno dei cinque paesi più potenti dell’antichità si è vista degradare a sinonimo di fame, guerra ed esilio.
Nel terzo libro delle sue Storie, il padre della storiografia nomina per primo il popolo residente all’estremità meridionale del mondo conosciuto, gli aethiopi, uomini dal viso bruciato e dagli occhi scintillanti come fuoco, residenti a sud dell’Egitto, fino alla parte settentrionale dell’odierna Etiopia e a quasi tutta l’area dell’Eritrea, divenuta ufficialmente indipendente nel 1993. Numerose etnie, che parlano molte lingue differenti, abitano queste terre.
La proposta di alcuni brevi scritti – memorie, esperienze di vita, impressioni di viaggio, cenni storici – vuole portare l’attenzione su questa parte del mondo e aprire con modestia qualche indicazione di ricerca.

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