Anna Maria Farabbi

La poesia mi è venuta addosso. Non è stata non è una scelta. È il mio verbo essere sentire vivere sfondandomi nell’umiltà. Umiltà come consapevolezza responsabile della propria misura infinitesima rispetto al creato, in uno stato esistenziale sociale ecologico necessariamente interconnesso al tutto tutti. Accolgo l’eredità del canto, nella gioia di condividerlo: una consegna artistica spirituale politica.

Bibliografia di Anna Maria Farabbi

Lino Angiuli, UN ALTRO TEMPO

Libri Poesia

Bezian - Matz, LES PAPILLONS NE MEURENT PAS DE VIEILLESSE

Libri

Marco Munaro, FIGURE DA UN BASSORILIEVO

Libri Poesia

CARTEGGI O L’ARTE DELLA RELAZIONE. ALBERTA BIGAGLI

Libri

Guido Dettoni, progetto e regia, CANTICO DELLE CREATURE, UN’ESPERIENZA MULTISENSORIALE

Arte Cultura

Giovanni Giudici, NATURA MORTA CON COLTELLO, VERSI TRADOTTI E DISPERSI (1955-1987)

Libri Poesia

Milena De Giusti. TENTE RUSSADE

Libri Poesia

Enrico Testa, LE FATICOSE ATTESE

Libri Poesia

Rafal Wojaczek, IL POETA ANDAVA FUCILATO. POESIE SCELTE 1964-1971

Libri Poesia

Saragei Antonini, SOTTO I CAPELLI UNA NAVE

Libri Poesia

Stelio Carnevali, GENTE COSÌ

Letterature Libri

Fuad Rifka, L’ULTIMA PAROLA SUL PANE

Libri

IL SIGNIFICATO DELLA PIAZZA

Ha senso riflettere su ciò che nominiamo “piazza”: significare questo luogo fulcrale da un punto di vista sociale, culturale, architettonico, storico, artistico, urbanistico, politico, antropologico. L’urgenza drammatica di questa necessaria attenzione sui luoghi cardiaci della città, le piazze appunto, è imposta da una polverizzazione in atto delle composizioni aggreganti e aggregate nella polis, da una costante devitalizzazione della relazione fisica tra le persone, compensata da una invasiva, compulsiva e frenetica comunicazione virtuale. Non solo.

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