Dentro i significati della luce e della pace, in una disposizione esistenziale e artistica congiuntiva, Lino Angiuli tesse il suo canto con i fili di innumerevoli pensatori, artisti, filosofi. Le citazioni da ciascuna di queste fonti lucenti diramano giù nel flusso lirico di Angiuli. Rispondiamo all’epifania quotidiana che la natura ci offre quotidianamente con atti ottusi di distrazione, violenza, indifferenza.

L’opera torna nella poetica di questo autore nei suoi temi esistenziali preziosi con una lingua pacata, melodica, con assonanze visionarie, surreali e, al tempo stesso, odorose di una sensibilità contadina.

Chi

Chi vuol volare deve aprire le ali
pure restando fermo in mezzo al grano
che in pochi giorni cambia i suoi fondamentali
appena il verde passa piano piano
la mano al giallo che lo aspetta al dunque
sull’altalena di un vento nostrano
quindi il destino che riguarda chiunque
chiede ad ognuno di lasciarsi andare
al soffio che va in giro un po’ dovunque
sperando di poter impollinare
un cuore schiuso e non uno qualunque

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