Intensa. Precisa. Connettendo le vibrazioni infinitesime dell’interiorità alle pieghe della casa, del cielo, della strada. Concreta nel dettaglio poi improvvisamente esponenziale in una liricità di trascendenza. Improvvisamente fessura il registro drammatico con ironia leggera, sottile, velata. Non per niente cita Wisława Szymborska in apertura dell’opera.

Ho colto il canto di Saragei dopo quindici anni di distanza. La volpe dell’insonnia: a spizzata, edita da Al3vie e Piedimosca, conferma la sua voce di rango nella poesia italiana. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *