EPIFANIA

Teresa Mariniello

Terra d’Ulivi (2023)

Seguo da molti anni il pensiero e la poesia di Teresa Mariniello. In quest’ultima opera, la sua scrittura raggiunge maturità di sintesi dentro cui tutti i fili lavorati nel corso di un’esistenza si intrecciano: una prospettiva del e nel femminile; le risonanze del mito; la testimonianza di donne che hanno piantato la propria genialità rivoluzionaria, scardinando l’autorità maschile; la grande lezione di Calvino. Il tema messo a fuoco è quello cardine della nostra umanità: l’amore e il sacrificio.

L’introduzione di Mariniello ci viene incontro:

Non a caso il libro è intitolato “Epifania”, perché l’io narrante delle protagoniste può incunearsi nell’immagine che ogni donna ha finito per portare in sé stessa non sapendo quanto fosse rispondente alla propria identità; una rivelazione dunque, un chiedersi ma io… avrei agito veramente così?

Calipso, Nausicaa, Circe, Penelope, Aracne, Ifigenia, Medea, Antigone, Bradamante, Giovanna la pazza, sono alcune delle protagoniste dentro cui Mariniello accede significandole con una propria lirica interpretazione.

Molta attenzione al simbolo, all’uso tagliato, appuntito, essenziale del verso, in modo da proporre improvvisi di prospettiva, fessurazioni che individuano il ritratto del personaggio nel fulgore vivido e cangiante della sua tragicità. Quindi, della sua testimonianza originale. Il cromatismo della visione impregna la scrittura. L’opera illustrata di Marco Caselli si innesta alla lirica di Mariniello, annunciandosi sulla copertina. Sul profilo di un uomo, Ulisse, Circe nuda si sdraia con naturalezza erotica tra il mondo vegetale e il mondo animale.   

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