
Clara Jourdan cura questo Quaderno di via Dogana che accoglie la bibliografia completa di Luisa Muraro e soprattutto la conversazione del 2003, mai pubblicata, tra la filosofa e lâamica e curatrice, trascritta per la âBiblioteca de Mujeresâ della Universidad Complutense di Madrid.
Chi ha seguito il pensiero di Luisa Muraro e si riconosce nel femminismo della differenza sessuale centellina questo libro e ne respira lâessenza piano, ritornando su passaggi complessi e fondamentali della storia propria e di tante altre.
Le domande di Clara Jourdan inducono Luisa a tracciare una storia personale, una biografia che intreccia passione culturale e politica e vicenda famigliare, con un preciso riferimento alla madre soprattutto e ai dieci tra sorelle e fratelli. Il clima del Veneto cattolico della sua infanzia e adolescenza la porta ad allontanarsi prima per unâesperienza di formazione a Lovanio e poi al collegio Marianum dellâUniversitĂ Cattolica di Milano studentessa alla facoltĂ di filosofia.
Anni duri quelli della formazione universitaria, allieva del professor Bontadini, tuttavia anche fecondi per la ricerca culturale e per il modo di affrontare gli eventi, come le organizzazioni contro la guerra del Vietnam, il dissenso cattolico e la preparazione al Sessantotto. Ă il momento in cui conosce Elvio Facchinelli, nella facoltĂ occupata, e si avvicina a Lâerba voglio, âunâaggregazione di donne e di uomini che avevano a che fare con le persone non adulte a vario titoloâ e che riflettevano su antiautoritarismo, pedagogia, femminismo, psichiatria e antipsichiatria accanto ai temi dellâantimilitarismo e delle lotte operaie.
Ma il cuore del libro è nel racconto sulle ricerche a cui Luisa Muraro si dedica a partire dagli anni settanta, da quello che chiama âil femminismo sorgivoâ, dal suo incontro con Lia Cigarini e dalla traduzione di Speculum di Luce Irigaray. LĂŹ si incammina sul pensiero della differenza e comincia la scelta di trasformare donne anonime e vittime in soggetti parlanti della storia. Esce La Signora del gioco. Episodi della caccia alle streghe, da Feltrinelli nel 1976, poi Maglia o uncinetto. Racconto linguistico-politico sulla inimicizia tra metafora e metonimia e Guglielma e Maifreda. Storia di unâeresia femminista, nel 1985 quando si è appena costituita la comunitĂ filosofica Diotima, a Verona, dove Luisa nel frattempo è diventata ricercatrice. La Libreria delle donne, che ha contribuito a fondare in via Dogana 2, a Milano, compie dieci anni ed è un luogo di scambio, di attivitĂ varie, di artiste, di teatro, di cinema. Ă anche il luogo in cui nasce, nel sottoscala, il libro collettivo Non credere di avere dei diritti a cui fa seguito il primo libro di Diotima, Il pensiero della differenza sessuale, perchĂŠ, prendendo spunto da Irigaray, la differenza è pensiero.
Dalle due esperienze nasce Lâordine simbolico della madre, un libro della cui importanza Muraro si accorge grazie alle lettrici e al valore che esse attribuiscono alla sua scrittura.
Erano intanto cominciati, dopo Guglielma e Maifreda, lâinteresse per le mistiche e la relazione con Romana Guarnieri che aveva portato alla luce lâopera di Margherita Porete, una beghina medievale, morta sul rogo come eretica. âScopro questa cosa che si chiama convenzionalmente mistica femminile, questo nome divino della libertĂ femminile e questo nome femminile di Dio che è la libertĂ femminileâ. Il Dio delle donne, che esce per Mondadori nel 2003, insiste sulla differenza femminile e sullo spirito di libertĂ che le è proprio: saper rinunciare alle sicurezze delle dottrine perchĂŠ âDio possa capitare a questo mondoâ.
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