Segnalo quest’antologia di saggi che individuano l’esistenza della poesia nella relazione con la società di oggi e soprattutto all’interno della dimensione scolastica. Tema questo quanto mai necessario da condividere lavorando varie prospettive interpretative, soprattutto da quei poeti che insegnano. Gli stessi curatori portano qui la loro testimonianza didattica e poetica. Credo sia necessario offrire il paesaggio dell’opera citando sia gli autori che i titoli dei loro saggi, in modo da avvicinare il più possibile i lettori all’intero lavoro corale.

Sebastiano Aglieco, Maestro elementare poeta, con La poesia al tempo di Orfeo;
Antonio Alleva, Lo sguardo sbilenco che mette a soqquadro;
Corrado Bagnoli, Scuola e poesia: un’alleanza per la realtà;
Luigi Cannillo, Verso la scuola: un circuito di poesia;
Alessandro Carrera, La poesia non si legge, si incontra;
Mauro Ferrari, Una riflessione ad ampio (forse troppo) spettro;
Francesco Macciò, Memoria d’amore;
Massimiliano Magnano, Il desiderio e l’impossibilità;
Piero Marelli, La poesia a scuola;
Elisabetta Motta, Nel mistero della parola: a scuola fra poesia e realtà;
Riccardo Olivieri, “Se la tua mano toccasse la mia”;
Alessandro Pertosa, Poesia in flusso. La lingua che scorre tra senso e realtà;
Fabio Pusterla, Lo sciame dei tuoi pensieri;
Emanuele Andrea Spano, La poesia come dialogo con le ombre. Una riflessione a margine sulla poesia contemporanea;

Nella seconda parte dell’opera, gli autori porgono un perno poetico di riferimento, facendo convogliare l’attenzione sia sulla persona che su un testo. Arricchiscono così come contributi esemplari, Marco Molinari, Marco Munaro, Luigi Cannillo, Annamaria De Pietro, Umberto Fiori, Ivan Fedeli, Mauro Macario, Antonella Doria, Marco Bellini, Giorgio Orelli, Gianni Salis, Alberti Nessi, Dario Talarico, Andrea Zanzotto e Roberto Mussapi.

Voglio scegliere poche, precise, gocce d’inchiostro, conduttrici di significato e di canto. Sono quelle indicate da Sebastiano Aglieco, offrendo la splendida poesia di Marco Molinari.

Il maestro

Supplente – bisbigliarono. Ma
lui ci salutò cordialmente,
mentre già si apprestava a partire.
Là dove andrò – ci disse -,
gli allievi hanno cartelle di terracotta e
a volte devono disubbidirmi.
Là dove andrò le luci non si accendono,
ma rinvengono dalla terra e accecano il foglio.

da Madre Pianura, La vita felice, 2002.

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