Con l’andatura lenta di chi sa che ogni passo è un segno e che ogni sguardo è una rivelazione, Willem van Toorn, ha costruito, tenendo sempre ben saldo il filo della memoria, un importante e originale itinerario di ricerca poetica. Grazie al suo registro narrativo, lontano da ogni lirismo, riesce a raccogliere e restituire l’incanto di ogni avventura umana e il respiro profondo dell’inquietudine che genera il cammino e il racconto. Nel nuovo libro I giorni, pubblicato nel 2021 per i tipi della Di Felice Edizioni, che con il precedente libro La camera dei ragazzi – pubblicato dalla stessa casa Editrice nel 2020 e tradotti dal nederlandese da Patrizia Filia – intrattiene un sottile e intenso dialogo, come solo i libri di poesia possono fare, si sente con ancora maggior forza, il senso di una profonda appartenenza al comune destino della specie umana e della natura. Nel dispiegarsi delle storie individuali, nell’incrocio delle vite e degli accadimenti grandi e piccoli, nel respiro della musica, del canto degli uccelli e dei colori deposti negli alberi o nelle tele, Willem van Toorn trova il filo che tutto tiene e che a volte può essere colto come uno spettro non visto/dietro il finestrino sfuggente d’un vagone a volte nel lavoro del falegname che modula forza e sapienza con cui battere e avvitare/spianare e recidere perché in fondo la vita se ci pensi/ si riduce grossomodo a questo. Così, i cambiamenti del clima, la febbre della terra e dei corpi, i ricordi minuti e le sfumature emotive che connotano i nostri giorni entrano con naturalezza in questo canto sommesso e cadenzato come, appunto, un passo di marcia lento e attento a ogni incontro dei sensi e delle intelligenze. È questa attenzione, sorretta da una acuta consapevolezza civile, che permette al poeta di cogliere la faccia nascosta di tante vite invisibili ai nostri occhi, persi dentro il nostro parallelo universo dell’abbondanza. Gli echi, quasi un controcanto, di dolori antichi e presenti vengono spenti, almeno per un po’, riscattando la speranza di un diverso presente a cui affidare lo slancio di un nuovo orizzonte, dalla mano che prende ancora fotografie da una scatola, toglie la polvere e permette di dire, ancora e ancora, che tutte le storie che abbiamo raccolto vivono in noi. Per questo i giorni di Willem van Toorn sono anche i nostri giorni.

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