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(Perugia, 1959) ha insegnato Lettere nella scuola superiore e pubblicato i libri di poesia La primavera di Edipo (1977), La luna del fanciullo (U1980) e Sotto invariate stelle (2014). Nel 1995 ha ottenuto il Premio Montale per la silloge inedita Chiaro labirinto il mondo, pubblicata l’anno successivo dall’editore Scheiwiller. Del 2008 è Ritratti di signora – Immagini del femminile nel cinema del nuovo millennio, mentre nel 2017 è uscito Lo sguardo liberato. Donne nel cinema del terzo millennio (Aguaplano).
                    Ecco qua un libro originale, documentatissimo e, in barba al titolo, molto serio. Lo ha scritto un giovane studioso, il fiorentino Alessandro Fiesoli, laurea al DAMS di Bologna. Il volume, agile ma non esile, parla soprattutto del cinema post Duemila andando alla ricerca di quei film (alcuni noti, altri meno) che usano il mondo animale per rivelare la società, le tendenze culturali, le poetiche personali. Comprensibilmente dunque, le 150 pagine del saggio Film bestiali (Graphe.it Edizioni, Euro 16,50) affrontano il cinema da una prospettiva antropologica e sociologica molto interessante, che risale dal bestiario filmico alla visione del mondo, dalla presenza animalesca al simbolo, alla rappresentazione della nostra civiltà in mutamento, a tratti in declino rispetto alla persistenza di una natura ferita ma ancora padrona dei nostri destini. Da questo punto di vista, gli ultimi capitoli della serie Il pianeta delle scimmie possono celare le paure di una società urbana minacciata dalle forze oscure, primitive uscite dalla selva, mentre i film del greco Lanthimos, da Dogtooth al fortunato Povere creature, abbracciano il tema della metamorfosi e della degradazione umana attraverso l’animale, cane o cervo che sia. Il bestiario filmico ci dice poi molte cose sulla evoluzione dell’identità di genere, con opere che segnano in modo incisivo la crisi del maschio, come in Doppia pelle e Mandibules – Due uomini e una mosca di Quentin Dupieux, uno dei più originali e irriverenti registi francesi, con il femminile che si va sovrapponendo agli impavidi eroi maschili alla Rambo (anche James Bond è a rischio) o esemplifica le proteste per una maternità surrogata come accade nel bellissimo Lamb di Valdimar Jóhannsson, un fantasy horror di grande fascinazione visiva, in grado di sottolineare anche l’eterna paura del diverso. Negli ultimi capitoli trova spazio anche il cinema di Matteo Garrone: la sua “poetica del brutto” non dimentica la presenza dell’animale, a partire da L’imbalsamatore passando per Dogman e per le intrepide e barocche trasformazioni de Il racconto dei racconti. In ogni pagina si affaccia la luce di un’intelligenza critica che intriga e sorprende, e quando riaffiorano alla nostra mente le rane che piovono dal cielo in Magnolia di Paul Thomas Anderson, ecco che Fiesoli risponde presente e dedica a questo film e ad altri dei box integrativi. Insomma, Film bestiali coinvolgerà gli amanti del cinema e coloro che attraverso i film vogliono capire meglio il mondo in cui vivono e i simboli che lo abitano, avviando un utile esercizio per riscoprire altre opere magari non citate, come Eo di Jerzy Skolimowski. E per chi è non solo cinefilo ma anche cinofilo, sarà un piacere non solo rivedere il citato Paterson di Jim Jarmush, ma versare qualche lacrima per Umberto D del grande De Sica.
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