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Si è laureato con una tesi sul teatro di Pier Paolo Pasolini, uno dei primi studi in Italia su questo aspetto poco considerato della produzione pasoliniana. Si occupa professionalmente di cinema e di teatro ed è stato per vent’anni segretario del Premio di Poesia Diego Valeri che gli ha permesso di entrare in contatto con poeti di grande valore come Antonella Anedda, Umberto Simone, Silvia Vecchini, Roberta Dapunt, di cui ha scritto nell’antologia poetica Passione poesia, uscita nel 2016. Ha ideato, con Fernando Marchiori, il Festival teatrale Scene di paglia.
La nazione non è ora più considerata come lo storico prodotto della convivenza di uomini che, pervenuti grazie ad un lungo processo ad una maggiore unità di costumi e di aspirazioni, trovano nel loro stato la forma più efficace per organizzare la vita collettiva entro il quadro di tutta la società umana; è invece divenuta un’entità divina, un organismo che deve pensare solo alla propria esistenza ed al proprio sviluppo, senza in alcun modo curarsi del danno che gli altri possano risentirne. La sovranità assoluta degli stati nazionali ha portato alla volontà di dominio di ciascuno di essi, poiché ciascuno si sente minacciato dalla potenza degli altri e considera suo «spazio vitale» territori sempre più vasti, che gli permettano di muoversi liberamente e di assicurarsi i mezzi di esistenza, senza dipendere da alcuno. Questa volontà di dominio non potrebbe acquetarsi che nella egemonia dello stato più forte su tutti gli altri asserviti. (p. 13)
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