Il libro di Carlo Giacobbi si snoda dall’infanzia alla paternità, dalla “stranezza d’avvenire” alle “azzurrità smarginate d’avvenire”, lascito che il poeta consegna alla figlia. Un linguaggio poetico che predilige la paratassi, l’accostamento nominale: personaggi, incontri, storie, episodi di vita fissati nel breve giro di una manciata di versi come tanti piccoli folgoranti scatti fotografici. Bella l’idea di ricavare il titolo di ogni singola poesia da un suo verso o frammento di essa, quasi un’eco che richiama se stessa.

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