Continuo la mia attenzione su Alberta Bigagli, esplorando la sua personalitĂ  in grado di elaborare un pensiero di cooperazione umana, di sentimento creaturale rivolto a tutti e a tutto, di esercitare la sua professione di psicopedagogista inventando un metodo di ricerca chiamato “tu parli, io scrivo”, non ultima la sua gettata poetica. 

Alberta nasce a Sesto Fiorentino nel 1928, malgrado abbia accompagnato sempre la sua vita con la scrittura poetica, pubblica il suo primo libro L’amore e altro solo nel 1975 nelle Nuove edizioni di Enrico Vallecchi, con la mano del maestro Carlo Betocchi.

La sua grande esperienza da volontaria al Centro di attività espressive “La Tinaia”, collegato all’ospedale “San Salvo” di Firenze, la induce a creare un laboratorio di poesia per pazienti per lo più schizofrenici, utilizzando il suo primo libro di poesia. Vale la pena ricordare, prima di entrare più profondamente nella sua produzione poetica, che nel 1982 compie la sua laurea dal titolo: Un gruppo di attività espressive in un ospedale psichiatrico: le modalità della comunicazione osservate attraverso l’analisi transazionale e l’analisi di codice.

In poesia ricordo quattro pubblicazioni:

  1. Amore che fu, la poesia di una vita, con prefazione di Valerio Nardoni, Passigli Editore, 2009.  L’opera raccoglie al suo interno i volumi precedentemente pubblicati, il giĂ  nominato L’amore e altro; L’arca di Noè, Gazebo, 1986; In mezzo al cerchio, Caratteri, 1989; Tre voci e una mano, Edizioni del Leone, 1990; Diamanti, Masso delle Fate, 1994; Paesaggio mobile e i Salmi laici, Tabula Fati, 1999; Dalla terra muovo, Book editore, 2003; Il sentimento della storia, Quaderni del Novecento Poesia, 2006; Agli amici di Villa Ulivella, La voce, 2007.
  2. Dopo la terra, Passigli editore, 2012
  3. Rondini corvi e piccioni, Poesia – inizio: anno 2009, Edizioni Polistampa, 2016.
  4. In confidenza Poesie inedite e sparse a cura di Fiorella Falteri, Balda Editore, 2023.

L’ultimo testo è uscito postumo, a sei anni dalla morte di Bigagli avvenuta nella sua casa, in via Ghibellina 105 a Firenze.

Nel mio prossimo articolo dedicherò attenzione al lavoro attorno alla rivista “Voce Viva”.

Tutta la poesia di Bigagli è un fiume di testimonianza, come se il suo corpo quotidianamente esprimesse una cantabilità fiduciosa e meravigliata, non sublimata, verso la vita e l’umanità. Poesia imprescindibile dalla sua attività relazionale psicologica. Poesia e psicologia si intrecciano e si rivelano l’una all’altra, e si avvalgono dei due reciprochi saperi.

Da questa premessa, Bigagli non giace nell’ambito letterario della poesia italiana in senso stretto. La sua tensione letteraria, così come la sua qualità, non può essere valutata circoscrivendola nell’ambito prettamente lirico. Si tratta di un fare poetico, di una postura esistenziale, culturale, sociale, intellettuale, versata al mondo con il corpo cantante. Non è un caso che, dal suo ricovero Agli amici di Villa Ulivella piano secondo corsia chirurgica, scrive un poema come espressione lirica necessaria, dentro cui esprime la sua risonanza con lo spazio e le persone, porgendo l’esperienza che sta vivendo.

Penso a un forte senso di oralità che si radica in Alberta Bigagli, dentro cui la bellezza del canto è tenuta da una fulcrale responsabilità nei confronti di chi le sta accanto, di chi incontra. Una personalità, la sua, sciamanica in grado di connettersi empaticamente con gli altri coordinando armonicamente cuore e testa, attraverso il filo d’oro del canto.

In Dalla terra muovo del 2003 coglie Giuseppe Ungaretti in versi a lei esatti e calzanti

trovai, partecipando alla sofferenza

di tanta umanitĂ , nelle trincee,

il segreto umano, il mistero poetico,

il segno della mia poesia

Propongo una sola sua poesia che raccoglie, secondo me, tutto il suo filo d’oro.

La Tinaia di San Salvo

E fu durante gli anni settanta

e conobbi quel Centro d’accoglienza

come un Reparto ancora chiuso

ed il retro confuso di un Bar.

Mi diceste e mi regalaste parole.

Parole fatte di minerali sostanze

cioè primarie e rocciose ma dolci.

Calore e fantasia ed il vostro

spietato e amaro sguardo sul mondo.

Ogni volta arrivai disarmata con ansia.

Senza guerra ci offrimmo uno all’altro

Ci lacerammo a volte nella pelle,

scoprimmo il senso unitario dell’uomo.

O miei stupendi e intoccabili matti!  

da In confidenza, Balda Editore, 2023.

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