versioni (dallo spagnolo) di Stefano Strazzabosco
Jon Olav Fosse (Haugesund, 1959),Premio Nobel per la Letteratura nel 2023, è uno scrittore e drammaturgo norvegese. Scrive in lingua nynorsk, o neonorvegese. Tra i suoi libri tradotti in italiano, ricordiamo: per la prosa, Melancholia, postfazione e trad. di C. Falcinella, Fandango, Roma 2009 e La nave di Teseo, Milano 2023; Insonni, trad. di C. Falcinella, Fandango, Roma 2011; Mattino e sera, trad. di M. Podestà Heir, La nave di Teseo, Milano 2019; L’altro nome. Settologia voll. I-II, trad. di M. Podestà Heir, La nave di Teseo, Milano 2021; Io è un altro. Settologia voll. III-V, trad. di M. Podestà Heir, La nave di Teseo, Milano 2023. Per il teatro: Teatro, a cura di R. Di Giammarco, trad. di G. Perin e F. Ferrari, Editoria & Spettacolo, Roma 2006; Tre drammi. Variazioni di morte, Sonno, Io sono il vento, trad. e cura di V. Monaco Westersthåhl, Titivillus, Siena 2012; La ragazza sul divano, trad. di G. Perin, Einaudi, Torino 2024. Jon Fosse ha pubblicato anche una decina di raccolte di poesia, ma finora nessuna è stata tradotta in italiano. I testi che si presentano sono stati tradotti dallo spagnolo (Jon Fosse, Poesía completa. Volumen I, Traducción de C. Gómez-Baggethun, Sexto Piso, México 2023) e sono tratti dalla sua terza raccolta Hund og engel (Cane e angelo, 1992).
le nubi sono bianche
un cane abbaia
anche i muri sono bianchi
il cane è marrone
macchie bianche sulla fronte
il cane abbaia
e il cielo è azzurro
nubi bianche nel cielo
alcune nubi sono grigie, quasi nere
i muri sono bianchi
esiste un amore che nessuno ricorda
e il cielo è azzurro chiaro
con bordi bianchi, rossi e gialli con molto bianco
anche nell’azzurro, perché il cielo è
un grande cane bianco
che nessuno ricorda
e il cielo è tanto vicino, sopra l’erba
ancora un po’ verdastra
in mezzo a tutto il grigio e il marrone
in cui corrono cani piccoli e bianchi
pieni di un qualche loro amore fastidioso
e sopra i cani si alzano gli alberi nel loro nero verdore
è un giorno qualsiasi e c’è pace
quando i cani bianchi si fondono, così quieti, col loro paesaggio
Voglio ascoltare gli angeli che vengono dai miei amici morti
sommessi come la neve chiari come la neve
Vedrò la neve sciogliersi e diventare acqua
Lo vedrò sparire
e arrivare, come le aquile
Voglio vedere le aquile arrivare
Voglio vederlo sparire
e ascoltare la musica
in quel movimento che creiamo
e che ci crea, così chiari, nel buio
dall’abisso risulta che già siamo
usciti e ce ne siamo allontanati
come i leoni, fra i dubbi e le rabbie
perché più sensuali sono le persone
nel fuoco
del deserto,
ebbre di luce e lo spirito animale sereno
con loro. Ma presto la mia voce, come un cane,
andrà nel caldo dei sentieri dei giardini,
in loro vivono le persone,
in Francia.
Il creatore.
Ma Francoforte
ah i fiori di Germania, ah il mio cuore diventa
cristallo indiscutibile, in lui
si mette a prova la luce, quando Germania
[Due frammenti di Hölderlin: Vom Abgrund nämlich…]
e nessuno lo vedrà
quando tra poco abbasseremo
lo sguardo
e gli diremo: stai per morire
Ora ti uccideranno
La tua morte è imminente
Perché chi saprà qualcosa della morte
salvo questo: non c’è niente di più vergognoso
e tutte le voci taceranno
La mia voce è già un’altra e questa sera strilla il sole
(il nero si è già fatto rosso
il giallo nessuno l’ha visto
il tempo si allunga e nessuno ti vedrà)
acqua e terra
una sera di piombo
e di paglia
un vecchio
suona la chitarra
tutto è piombo e paglia
io ho già smesso di domandare
qualcuno ha suonato la chitarra
e la paglia
il piombo non c’è nessuno che li muova
qualcosa che è acqua e terra
fino a che un cane si mette ad abbaiare
(musica obliqua)
1
lento, è
come la tristezza vecchia
e la musica della fisarmonica, nella luce
che non è luce
e qualcosa che sparisce sempre
non sparisce mai
e proprio lì vogliono stare tutti
senza stare: una nonna un cane
e una strana luce gialla
bianca attraverso la finestra
2
obliqua, come la musica
e il cuore si stese
nella luce gialla
contro una nonna un cane un compagno
una vecchia fidanzata un nonno
e dopo, all’improvviso, ecco altri compagni
nel conciliante buio della luce
3
come un niente, come
un qualche posto, nel niente
come precisamente niente
e come la luce gialla, bianca, proprio in questa
musica obliqua, nella luce che non è luce, in tutto il giallo
e la luce che non è luce, nella luce
Va e va
e tutti i morti ci accompagnano
anche i morti vanno e vanno
in noi
vanno e vanno
tutto va e va
i morti che sono scomparsi
i morti che sono solo quasi scomparsi
e tutto va e va
e tutto ciò che esiste
va e va
gli uccelli volano nel cielo
i pesci nuotano sott’acqua
noi andiamo e andiamo
tutto va e va
una notte così, nel vento, porta fuori
le barche
e le tende si muovono
e le finestre nere
una finestra sbatte
una voce nel fiordo
un cane abbaia
una finestra sbatte e sbatte
e anche tu e il vento
e dopo vento
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