-

Pensando a Kavafis, mi accompagna sempre la sensazione visiva e acustica della volatilità sonora dei suoi fogli, portatori leggerissimi di canti lavorati in permanente elaborazione interiore, incisi in inchiostro con attenzione capillare estenuante, ossessiva fino all’esatto. Fino a sancire l’hortus conclusus, con la potenza della definitività. Già questo mi insegna, cioè mi segna dentro, mi…
-

L’incontro con Konstantinos Kavafis sradica immediatamente da una propria dimensione spaziale e temporale, catapultandoci secoli addietro in una geografia in cui turbinano sì dinamiche culturali, sociali, esistenziali, universali, ma un profondo, indelebile, vitale, colto senso di grecità. Scrivendo queste righe, il mio pensiero in una vertigine richiama il nome di un maestro come Paolo Terni,…