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È un saggio prezioso. Non solo per l’importante riflessione di Francesco Roat sui Sermoni in volgare alto-tedesco di uno dei mistici medioevali più interessanti (1260-1327), coevo di Dante (1265-1321) e di Margherita Porete (1250-1310, di cui forse conobbe Lo specchio delle anime semplici), ma altrettanto per la ricchezza dell’apparato argomentativo, che si muove attraverso un’attenzione…