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Ho conosciuto Bruno Segre in un suo soggiorno a Nonantola. Veniva a presentare il suo libro -Che razza di ebreo sono io- e veniva soprattutto per il vivo interesse che la vicenda dei ragazzi di Villa Emma suscitava in lui. Luigi Monti, nonantolano e redattore della rivista “Gli asini”, ma gli chiese un’intervista che riuscì…
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Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto tutto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi col veleno da medici ben formati; lattanti soppressi da infermiere provette, donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori…
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Se sentiamo parlare di “Pace di Kiev”, tutti vorremmo che quest’espressione si riferisse a un qualche trattato di pace che mettesse fine a quella guerra che da troppo tempo, ormai, sta colpendo al cuore l’Europa. Non è così, purtroppo, ma forse quest’espressione, e l’oggetto che designa, potrebbero essere intesi come un buon auspicio, una sorta…
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CartaVetro è un blog bimestrale, ma nel tempo che intercorre vorremmo portare il pensiero sulla situazione di guerra, di tutte le guerre che insanguinano il mondo e lasciano senza redenzione e senza purificazione quelli che contano i loro morti e noi che siamo da loro fisicamente distanti. Cerchiamo parole sorgive, voci autorevoli, pratiche non violente.
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Germaine Tillion (1907-2008) è una figura esemplare nella storia del XX secolo in Francia. Da una parte è un personaggio impegnato attivamente nella vita politica del suo paese: resistente della prima ora, prigioniera e deportata nel corso della Seconda guerra mondiale; militante per la pace e la dignità umana, contro la violenza durante la guerra…
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Giugno 2023. Cammino sul bagnasciuga di un tratto della riviera romagnola; il retroterra è stato colpito meno duramente che le soglie del mare, ma le esondazioni che ci sono state lo hanno violentato a morte, lasciando tracce indelebili. Uno spesso tappeto di conchiglie scricchiola sotto i passi dei tanti che comunque sono accorsi al mare,…
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Che cosa portare in tavola quando la gente mangia, comodamente seduta, conversando con amenità sorridente magari accennando qua e là a una guerra che continua proprio vicino ai nostri confini. Si potrebbero scaraventare sulla tovaglia i corpi rotti che Gino Strada e i suoi compagni eroici medici cucivano e ancora continuano a farlo, in assenza…
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In merito alla guerra e alla violenza, la parola poetica penetra molto più agevolmente nei cuori della gente rispetto a tutti quanti i discorsi in prosa che si possano fare: dichiarazioni che spesso – purtroppo – finiscono per assumere toni retorici o rimanere inascoltate perché prolisse o giudicate sterili. Ho scelto dunque cinque poesie a…
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Nel 1942 fu pubblicato il testo lirico di Brecht. L’opera si riferisce ai tragici fatti accaduti in Polonia nel 1939: nel massacro, l’esodo di cinquantacinque bambini polacchi, tedeschi, ebrei, rimasti orfani e dispersi, in cerca di un luogo di pace. La poesia riprende in risonanza anche un fatto storico accaduto nel medioevo tra il giugno…
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Kaled al-Asaad fu ucciso da un gruppo Jihadista il 18 agosto del 2015, a Palmira. Era lo studioso, per quarant’anni e con straordinaria competenza, custode del sito archeologico della città siriana. La città assurda e straordinaria, che godé di una potenza quasi inconcepibile – arrivò sino all’Egitto – era riapparsa, porto asciutto di sabbia per…
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Credo che occorra riaprire continuamente, concretamente, organicamente, le parole, ruminarle interiormente nei loro significati. Non chiacchierarle tra le labbra, esplodendole in bocca come gusci vuoti. Abbiamo la responsabilità di portare in corpo la lingua praticandola con consapevolezza e approfondimento. La parola che a cuneo è infilzata nella storia umana è guerra. C’è stato e c’è…
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CartaVetro è un blog bimestrale, ma nel tempo che intercorre vorremmo portare il pensiero sulla situazione di guerra, di tutte le guerre che insanguinano il mondo e lasciano senza redenzione e senza purificazione quelli che contano i loro morti e noi che siamo da loro fisicamente distanti. Cerchiamo parole sorgive, voci autorevoli, pratiche non violente.